Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, benvenuta a Bagheria

Il Consiglio approva all’unanimità l’odg di Puleo. Ora la Giunta dimostri altrettanta solerzia.

 

15 aprile 2013

 

Partiamo dalla notizia nuda e cruda: il Consiglio Comunale di Bagheria, ha approvato, nella seduta di Lunedì 15 Aprile ed all’unanimità, l’istituzione dell’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati della città.

 

Si tratta, senza tema di inutile retorica, di un risultato storico per la nostra città: Bagheria, infatti, si colloca, con l’approvazione di questa proposta, nella testa di serie delle amministrazioni pubbliche italiane, regioni, province e comuni, che già si sono dotate di questo formidabile strumento di trasparenza delle P.A. ed e-democracy, avviato già dal 2008 dai Radicali Italiani.

 

La proposta d’istituzione dell’A.P.E., depositata a Bagheria dal consigliere Angelo Puleo (Civicamente), giaceva da dieci mesi nei cassetti della presidenza del consiglio comunale, insieme a decine di altri punti all’ordine del giorno, interrogazioni e proposte di varia natura che i consiglieri comunali della nostra città depositano in attesa che vengano discussi, approvati e poi tradotti in fatti concreti dall’amministrazione.

 

La realtà, purtroppo, è però amarissima: anche quando un provvedimento riesce a superare favorevolmente la votazione in consiglio, si trova poi a dover stare per mesi e mesi sul tavolo del Sindaco, il quale, a dispetto delle norme di legge che stabiliscono tempi certi di attuazione degli atti deliberati dal Consiglio, decide arbitrariamente di ignorare atti e proposte votate dall’aula.

 

Anche se durante la discussione e votazione della proposta, il Sindaco Lo Meo ha pensato bene di abbandonare l’aula – difficile capire cosa non gradisse, se la proposta in sé o il proponente - c’è da augurarsi che, a partire dall’A.P.E., quest’Amministrazione comunale cambi decisamente atteggiamento nei confronti degli ordini del giorno e delle interrogazioni che il Consiglio Comunale pone sul tavolo, superando i tempi biblici cui ci ha abituato.

 

In campagna elettorale, d’altronde, Vincenzo Lo Meo, della “trasparenza” come tratto distintivo del suo futuro governo, aveva fatto un vero cavallo di battaglia: nel programma con cui si presentò alla città e sulla base del quale vinse le elezioni comunali, lampante era il riferimento ad un Comune che sarebbe dovuto diventare una “casa di vetro” di partecipazione e democrazia aperta a tutti.

 

Fino ad oggi, a dire il vero, di trasparenza se n’è vista molto poca, e certamente i bagheresi continuano a non avere accesso facile e diretto a quei dati ed informazioni fondamentali utili a formarsi un’opinione dei propri amministratori.

 

Certa “stampa”, invece, con il vizio della polemica tranchant, ha soffiato sul fuoco del qualunquismo (alcuni non avendo nemmeno le minime credenziali per poter dare patenti di morale a chicchessia), raffigurando in maniera del tutto distorta la realtà dei fatti, lambendo i confini dell’ingiuria e contando sul vento in poppa del sentimento antipolitico diffuso, che ha fatto persino desistere alcune vittime di questa “macchinetta” del fango bagariota dall’accedere ai propri sacrosanti diritti di difesa da certi calunniatori patentati.

 

A trarne vantaggio, in questo clima avvelenato che più e più volte da qui abbiamo denunciato, sono stati soprattutto quelli che sottobanco hanno continuato a non adempiere affatto o male ai compiti cui i cittadini li avevano chiamati: perché in questa notte di finta democrazia, come diceva il filosofo, non si distingue il bianco dal nero. Tutto è nero.

 

A questo gioco al massacro, qualcuno ha cominciato a ribellarsi.

 

Il voto unanime del Consiglio comunale, probabilmente, si spiega anche così.

 

Che sia stato il frutto di un tentativo di sopravvivenza allo “tsunami”, o l’esito di una lungimirante e convinta considerazione dell’alto ruolo del rappresentante politico, ciò che conta è il risultato che la nostra città ha raggiunto.

 

Sapere di ogni eletto (dal Sindaco al consigliere comunale) e di ogni nominato (dagli assessori ai consiglieri d’amministrazione delle controllate) quanto, come e se lavorano per la collettività, se e quanto approfittino della loro carica per finalità di arricchimento personali, se e quali interessi privati abbiano nei provvedimenti che sono chiamati a votare, rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana nel modo di intendere la democrazia: altro che streaming!

 

Sono i dati, ciò che contano. Dati da incrociare tra loro, confrontare, analizzare in modo chiaro, facile, diretto, collegandosi da casa tramite internet, senza carte bollate, autorizzazioni, permessi ed ulteriori ostacoli che inibiscono la voglia dei cittadini di capire davvero come funziona la macchina amministrativa della propria città.

 

Con l’Anagrafe pubblica degli eletti e nominati verranno a cadere anche gli ultimi alibi di certi “masaniello” dell’informazione locale: ciascuno potrà distinguere chi sono gli amministratori competenti e meritavoli dai lestofanti e ladri; nessuna penna avvelenata potrà continuare a fare di tutta l’erba un fascio, per qualche copia venduta, o qualche clic in più.

Ci sono, com’è evidente, molteplici ragioni per gioire di questo, finora, mezzo risultato: ora si attende che il Sindaco dia ascolto alla richiesta corale ed univoca del Consiglio.

 

Intanto, va registrato questo primo importante passo verso una nuova Bagheria, certamente migliore perché con cittadini più consapevoli ed informati. Il motto, che ha ispirato gli inventori di questa Anagrafe, resta quello einaudiano: “Conoscere per deliberare”.

 

 

Gianfranco Scavuzzo

 

 

TRATTO DA: http://scavuzzo.wordpress.com/2013/04/20/anagrafe-pubblica-degli-eletti-e-dei-nominati-benvenuta-a-bagheria/